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Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
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Gaia
Simy
Maia
7 partecipanti
Pagina 1 di 1
Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Ricevo e giro:
Mi chiamo Cristina Mantelli e sono un'autrice televisiva. Mi occupo di una trasmissione in onda da settembre su RAI1, incentrata sui conflitti generazionali e le problemaiche familiari. Cerco coppie genitore-figlio/a maggiorenne, che desiderino raccontare e condividere la propria storia. Recapiti, oltre la mail genitorifigli@gmail.com, 06/45422686 - 45422559 - 45422887. Grazie per l'attenzione.
Mi chiamo Cristina Mantelli e sono un'autrice televisiva. Mi occupo di una trasmissione in onda da settembre su RAI1, incentrata sui conflitti generazionali e le problemaiche familiari. Cerco coppie genitore-figlio/a maggiorenne, che desiderino raccontare e condividere la propria storia. Recapiti, oltre la mail genitorifigli@gmail.com, 06/45422686 - 45422559 - 45422887. Grazie per l'attenzione.
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
maggiorenne...
sai maia, non mi sembra che ci siano mamme con figli maggiorenni nel forum...c'era gaia, la cui figlia aveva mi sembra 18 anni, ma non la leggo da parecchio...
grazie comunque per il post
sai maia, non mi sembra che ci siano mamme con figli maggiorenni nel forum...c'era gaia, la cui figlia aveva mi sembra 18 anni, ma non la leggo da parecchio...
grazie comunque per il post
Simy- [moderatore]
- Numero di messaggi : 6527
Età : 44
Località : Sicily
Data d'iscrizione : 03.02.09
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Lo so che non è frequente, ma magari qualcuno ci legge (questo spazio è pubblico) e non scrive quindi non la conosciamo, oppure magari arriva prima di settembre, chi lo sa ;-)
Per la prima volta mi hanno contattato con un pò di anticipo...
Per la prima volta mi hanno contattato con un pò di anticipo...
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Ciao Maia, sono passati velocemente gli anni..eh, ora mia figlia ha 17 anni, è vero non sono tanto presente, per via dei miei problemi con lei che sono molto diversi da quelli della maggior parte di voi, per cui non riesco a condividere.
Mi sento molto sola e la mancanza di un affetto personale si fa sempre più forte. Eppure sono una bella donna molto giovanile, credo sia il veneto il problema ed anche la mia ostilità verso gli uomini che mi sembrano insulsi ed infantili...vorrei quasi trovarne uno più giovane (!) ma poi, so, che mi troverei con un secondo figlio!
Anche se mi piacerebbe molto contattare la tizia della rai, non lo potrei mai fare per via del mio lavoro. Una prof. liceale bionda e femminista che racconta la sua "scelta" controcorrente...di questi tempi potrei rischiare l'allontanamento dal servizio , non credi? (basta gurdare la gelmini)
Pensa mi ha telefonato Sara (veneta) il mese scorso per dirmi che si è sposata e che ha avuto il secondo pupo! Sono felice per lei, ma io perchè non trovo nessuno????
Un abbraccio forte a te che hai costruito un sito forte e partecipato.
Gaia
Mi sento molto sola e la mancanza di un affetto personale si fa sempre più forte. Eppure sono una bella donna molto giovanile, credo sia il veneto il problema ed anche la mia ostilità verso gli uomini che mi sembrano insulsi ed infantili...vorrei quasi trovarne uno più giovane (!) ma poi, so, che mi troverei con un secondo figlio!
Anche se mi piacerebbe molto contattare la tizia della rai, non lo potrei mai fare per via del mio lavoro. Una prof. liceale bionda e femminista che racconta la sua "scelta" controcorrente...di questi tempi potrei rischiare l'allontanamento dal servizio , non credi? (basta gurdare la gelmini)
Pensa mi ha telefonato Sara (veneta) il mese scorso per dirmi che si è sposata e che ha avuto il secondo pupo! Sono felice per lei, ma io perchè non trovo nessuno????
Un abbraccio forte a te che hai costruito un sito forte e partecipato.
Gaia
Gaia- Numero di messaggi : 87
Età : 69
Località : venezia
Data d'iscrizione : 06.02.09
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
ciao Gaia..
ma come t allontanerebbero??
per l'amore...è un vero casino...dicono d nn cercare e nn d nn aver smania...io sto imparando ora..
ma come t allontanerebbero??
per l'amore...è un vero casino...dicono d nn cercare e nn d nn aver smania...io sto imparando ora..
Ospite- Ospite
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
bentornata Gaia...
mi rendo conto che su questo forum trovi poche persone che vivono il problema dei figli adolescenti (anche se ora c'è annicka che ha una fdiglia della stessa età della tua ad esempio) ma per quanto riguarda la solitudine, la voglia di essere ancora amate, l'ostilità e la rabbia abbiamo tutte parecchio in comune e poi dall'ascolto dal confronto e dalla condivisione nascono spunti di riflessione interessanti. Io ti esorterei a provare e a restare con noi|
Perchè dici che ti allontanerebbero? Non possono farlo!!!!
mi rendo conto che su questo forum trovi poche persone che vivono il problema dei figli adolescenti (anche se ora c'è annicka che ha una fdiglia della stessa età della tua ad esempio) ma per quanto riguarda la solitudine, la voglia di essere ancora amate, l'ostilità e la rabbia abbiamo tutte parecchio in comune e poi dall'ascolto dal confronto e dalla condivisione nascono spunti di riflessione interessanti. Io ti esorterei a provare e a restare con noi|
Perchè dici che ti allontanerebbero? Non possono farlo!!!!
Ospite- Ospite
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
cara gaia, sono sempre contenta di leggerti...
Simy- [moderatore]
- Numero di messaggi : 6527
Età : 44
Località : Sicily
Data d'iscrizione : 03.02.09
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Veramente era una battuta... ma la nuova ministra continua a lanciare messaggi riformisti e molto conservatori ed i dirigenti si adeguano. Anche gli stessi alunni/alunne sono molto cambiati negli ultimi anni, conservatori, leghisti, e qualunquisti ( per usare un termine a me caro)!
Nelle mie lezioni di arte, traspare sempre il mio pensiero e le tematiche hanno sempre uno sguardo di genere.. Nella storia dell'arte ci sono molte artiste, ma nei testi scolastici non vengono mai citate, io naturalmente le cito e faccio riflettere su ciò... non sempre i maschi apprezzano questo mio modo di fare lezione!
Questo era un esempio
Ciao a tutte, ora vado a scuola , quest'anno ho il lunedì libero...sig!
Nelle mie lezioni di arte, traspare sempre il mio pensiero e le tematiche hanno sempre uno sguardo di genere.. Nella storia dell'arte ci sono molte artiste, ma nei testi scolastici non vengono mai citate, io naturalmente le cito e faccio riflettere su ciò... non sempre i maschi apprezzano questo mio modo di fare lezione!
Questo era un esempio
Ciao a tutte, ora vado a scuola , quest'anno ho il lunedì libero...sig!
Gaia- Numero di messaggi : 87
Età : 69
Località : venezia
Data d'iscrizione : 06.02.09
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
cara gaia, appena hai un attimo di tempo e se ti va perchè non apri un bel post così almeno, sebbeno tu scriva èpoco lo puoi fare sempre lì??? è un piacere leggerti...
ti aspettiamo alla prox!
un abbraccio forte
ti aspettiamo alla prox!
un abbraccio forte
Simy- [moderatore]
- Numero di messaggi : 6527
Età : 44
Località : Sicily
Data d'iscrizione : 03.02.09
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Gaia ha scritto:Ciao Maia, sono passati velocemente gli anni..eh, ora mia figlia ha 17 anni, è vero non sono tanto presente, per via dei miei problemi con lei che sono molto diversi da quelli della maggior parte di voi, per cui non riesco a condividere.
Mi sento molto sola e la mancanza di un affetto personale si fa sempre più forte. Eppure sono una bella donna molto giovanile, credo sia il veneto il problema ed anche la mia ostilità verso gli uomini che mi sembrano insulsi ed infantili...vorrei quasi trovarne uno più giovane (!) ma poi, so, che mi troverei con un secondo figlio!
Anche se mi piacerebbe molto contattare la tizia della rai, non lo potrei mai fare per via del mio lavoro. Una prof. liceale bionda e femminista che racconta la sua "scelta" controcorrente...di questi tempi potrei rischiare l'allontanamento dal servizio , non credi? (basta gurdare la gelmini)
Pensa mi ha telefonato Sara (veneta) il mese scorso per dirmi che si è sposata e che ha avuto il secondo pupo! Sono felice per lei, ma io perchè non trovo nessuno????
Un abbraccio forte a te che hai costruito un sito forte e partecipato.
Gaia
cara gaia non ricodo di averti mai letto prima........ma sinceramente sono rimasta molto colpita dalle tue parole sotto molti punti di vista.........una mamma molto forte, ma anche una donna molto forte....... questa la sensazione nel leggerti......questi gli aspetti sui quali mi hai fatta riflettere......riguardano un pò tutte noi, accomunate in qualcosa anche se tutte quante ovviamente diverse in tanti altri aspetti.........
...la solitudine.....
......il desiderio timido, intimo quanto profondo e tenace di poter magari un giorno ricominciare.....
.....la profonda consapevolezza delle problematiche dei nostri figli e delle loro necessità.....
....le emozioni le sensazioni i pensieri indirizzati verso il mondo maschile, sicuramente pesanti e intensi di qualunque tipo siano....
....gli ideali in cui crediamo e che vorremmo in qualche modo portare avanti.........
Un ultimo pensiero sull'età di tua figlia, ammetto io penso con molta paura a quei giorni, mi chiedo se veramente l'adolescenza potrà essere un momento di "difficoltà e rottura".......nei rapporti proprio genitore-figlio/a soprattutto.......immagino che i problemi siano molti e complicati!!!
un abbraccione gaia!!!!!!!
mamyridi!- Numero di messaggi : 1116
Località : firenze
Data d'iscrizione : 05.02.09
Simy- [moderatore]
- Numero di messaggi : 6527
Età : 44
Località : Sicily
Data d'iscrizione : 03.02.09
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Ciao Mamyridi, immagino che tua figlia sia piccola, anche la tua risposta mia ha dato dei feedback, sicuramente il fatto di essere sempre stata sola con mia figlia ha aumentato i problemi adolescenziali, suoi da un lato, e miei per doverli subire e affrontare in "solitudine" emotiva .
L'adolescenza è la fase della crescita più difficile (detto da tutti i libri di psico.) è la fase del distacco e dell'affermazione della propria personalità ed autonomia. Se una madre si è ritrovata completamente sola per 17 anni è logico che , inconsciamente il distacco la fa soffrire molto e molto di più...
(le accoppiate hanno un uomo accanto che le sostiene e le coccola).
Tra madre e figlia poi, si crea un conflitto di identificazione e competizione accesissimo, soprattutto se la madre e la figlia sono piacenti e simili..(taglia e affini) Io per esempio per risparmiare uso i vestiti di mia figlia ed ora compriamo i capi spalla assieme, per poterceli usare entrambe. A me pare un modo per risparmiare e combattere inutili consumismi, ma per alcune mie coetanee è un errore perchè mia figlia non mi "vede" come madre ma come sorella maggiore per cui non mi rispetta non vedendo in me una figura autorevole e di riferimento!!!
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi e anche tutte quelle che hanno delle figlie femmine e che magari ci tengono alla linea, non per vanità ma per benessere. (Se io mi ammalo mia figlia è proprio SOLA)...
L'aspetto della nostra salute è fondamentale, per rassicurare i nostri figli/e.
Un caro saluto Gaia
L'adolescenza è la fase della crescita più difficile (detto da tutti i libri di psico.) è la fase del distacco e dell'affermazione della propria personalità ed autonomia. Se una madre si è ritrovata completamente sola per 17 anni è logico che , inconsciamente il distacco la fa soffrire molto e molto di più...
(le accoppiate hanno un uomo accanto che le sostiene e le coccola).
Tra madre e figlia poi, si crea un conflitto di identificazione e competizione accesissimo, soprattutto se la madre e la figlia sono piacenti e simili..(taglia e affini) Io per esempio per risparmiare uso i vestiti di mia figlia ed ora compriamo i capi spalla assieme, per poterceli usare entrambe. A me pare un modo per risparmiare e combattere inutili consumismi, ma per alcune mie coetanee è un errore perchè mia figlia non mi "vede" come madre ma come sorella maggiore per cui non mi rispetta non vedendo in me una figura autorevole e di riferimento!!!
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi e anche tutte quelle che hanno delle figlie femmine e che magari ci tengono alla linea, non per vanità ma per benessere. (Se io mi ammalo mia figlia è proprio SOLA)...
L'aspetto della nostra salute è fondamentale, per rassicurare i nostri figli/e.
Un caro saluto Gaia
Gaia- Numero di messaggi : 87
Età : 69
Località : venezia
Data d'iscrizione : 06.02.09
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Ciao Gaia, la mia piccola è piccina e gli anni dell'adoloscenza sono ancora lontani per noi anche se mi sono già accorta che il tempo passa a ritmi vertiginosi.
Posso però parlarti della mia esperienza in qualità di ex adolescente sperando di esserti comunque d'aiuto.
Quando ero ragazzina mia mamma era veramente in forma: longilinea e sempre ben curata ed infatti spesso ci scambiavano addirittura per sorelle perchè io sembravo più adulta rispetto alla mia età anagrafica e lei appariva invece più giovane.
Se torno con la memoria torno a quegli anni, ricordo che ero ben fiera di avere una mamma così e non ho mai saputo cosa fosse la competizione con lei riconoscendole la capacità di essere un mio punto di riferimento e rispettando al contempo il suo ruolo di madre.
Non so se il rapporto positivo con lei dipendesse dalla presenza di mio padre, se fosse questione di carattere mio e suo o di educazione ricevuta; non credo però che il semplice scambiarvi i vestiti possa indebolire la tua funzione di educatrice.
Penso piuttosto dipenda dalla delicata fase dell'adolescenza nella quale la voglia di crescere è enorme, mentre la realtà dice che si è ancora ragazzini: si è combattuti tra il desiderio di trasgressione e di autonomia e i doveri che l'età comporta che spesso sono vissuti come obblighi ed imposizioni.
E tutto risulta confuso all'interno di questa tempesta di emozioni e desideri contrastanti. Dovrei avere già scritto altrove a tal proposito e a come mi ricordi con assoluta precisione cosa provavo io in quegli anni; spero di non dimenticarmelo al fine di potere comprendere meglio le reazioni di mia figlia quando anche lei sarà un'adolescente e laddove mi vedessi costretta ad affrontare le difficoltà di cui parli tu ora.
Posso però parlarti della mia esperienza in qualità di ex adolescente sperando di esserti comunque d'aiuto.
Quando ero ragazzina mia mamma era veramente in forma: longilinea e sempre ben curata ed infatti spesso ci scambiavano addirittura per sorelle perchè io sembravo più adulta rispetto alla mia età anagrafica e lei appariva invece più giovane.
Se torno con la memoria torno a quegli anni, ricordo che ero ben fiera di avere una mamma così e non ho mai saputo cosa fosse la competizione con lei riconoscendole la capacità di essere un mio punto di riferimento e rispettando al contempo il suo ruolo di madre.
Non so se il rapporto positivo con lei dipendesse dalla presenza di mio padre, se fosse questione di carattere mio e suo o di educazione ricevuta; non credo però che il semplice scambiarvi i vestiti possa indebolire la tua funzione di educatrice.
Penso piuttosto dipenda dalla delicata fase dell'adolescenza nella quale la voglia di crescere è enorme, mentre la realtà dice che si è ancora ragazzini: si è combattuti tra il desiderio di trasgressione e di autonomia e i doveri che l'età comporta che spesso sono vissuti come obblighi ed imposizioni.
E tutto risulta confuso all'interno di questa tempesta di emozioni e desideri contrastanti. Dovrei avere già scritto altrove a tal proposito e a come mi ricordi con assoluta precisione cosa provavo io in quegli anni; spero di non dimenticarmelo al fine di potere comprendere meglio le reazioni di mia figlia quando anche lei sarà un'adolescente e laddove mi vedessi costretta ad affrontare le difficoltà di cui parli tu ora.
Azzurra- [moderatore]
- Numero di messaggi : 15882
Località : Tra terra e mare
Data d'iscrizione : 06.02.09
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Quando ancora ero in attesa e riflettevo sulla responsabilità che comporta l'accudire, allevare ed educare un figlio, lessi un libro che trovai interessante e stimolante.
Mi permetto di segnalartelo:
Titolo: "Un genitore quasi perfetto"
Autore: Bettelheim Bruno
Editore: Feltrinelli
Qui di seguito riporta una delle tante recensioni che ho trovato in rete e che mi sembra essere la migliore in quanto a completezza ed analisi del testo.
Mi permetto di segnalartelo:
Titolo: "Un genitore quasi perfetto"
Autore: Bettelheim Bruno
Editore: Feltrinelli
Qui di seguito riporta una delle tante recensioni che ho trovato in rete e che mi sembra essere la migliore in quanto a completezza ed analisi del testo.
Azzurra- [moderatore]
- Numero di messaggi : 15882
Località : Tra terra e mare
Data d'iscrizione : 06.02.09
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Tratto da
www.ibs.it
(recensione pubblicata per l'edizione del 1987)
recensione di Di Carlo, A., L'Indice 1988, n. 6
[...]
Il libro è il bilancio di una lunga esperienza psicoanalitica ed è una riflessione sul valore e sul significato delle dinamiche affettive nella crescita umana. La maturazione emotivo-affettiva (questo uno dei temi centrali) è un difficile, complesso, cammino verso l'identità e l'autenticità del sé. Motore di tutto questo sono le identificazioni profonde grazie alle quali il bambino accoglie nel mondo interno condotte, modi di sentire e di pensare dei genitori, del mondo familiare, dell'ambiente sociale. Si matura ci dice Bettelheim, per la qualità di queste relazioni, per la forza della presenza dell'altro, per la stabilità del contatto personale, che si instaura tra adulto e bambino. Se pensiamo per un momento al problema dell'esercizio dell'autorità, del controllo di se e dell'autodisciplina, scopriamo che ciò che ha peso e significato nell'imparare a vivere le regole comuni, non sono gli ordini e ancor meno le minacce e le punizioni. Ciò che conta è un sistema di valori coerente, quell'insieme fatto di comunicazione affettiva e di fermezza interiore che crea le condizioni per introiettare stabilità e autocontrollo. All'obbedienza basata sulla paura e il conformismo, Bettelheim contrappone il primato della crescita attraverso identificazioni con chi sa e sa fare: questo è per liti il nucleo generatore della forza dell'io, quel nucleo che consente di affrontare poi le vicissitudini dolorose e i conflitti connessi alla condizione umana. Dobbiamo aggiungere che per Bettelheim i processi di identificazione hanno questa qualità protettiva se la natura del rapporto genitori-figli è sempre meno quello che sembra essere divenuto nelle società industriali e postindustriali del nostro tempo, dominate dalla separatezza emotiva, dalla solitudine di giovani ed adulti, dal conformismo di massa. Di fronte a questa condizione di vita si avverte con chiarezza, in Bettelheim, la sottile nostalgia per una società in cui i giovani imparavano a vivere e a lavorare grazie a rapporti personali e ravvicinati con gli adulti e a sistemi sociali ricchi di appartenenza.
Se il rapporto personale e la ricchezza delle identificazioni, la vicinanza e la continuità delle generazioni, sono i luoghi della maturazione della mente, è soprattutto la conoscenza di se che fa da catalizzatore di ogni relazione maturativa e di ogni vera crescita personale. Il tema della maturazione affettiva intesa come accrescimento della consapevolezza di se, tema così strettamente legato al pensiero psicoanalitico, può essere considerato un vero leit-motiv del libro. Per Bettelheim la sostanza del procedimento analitico è nella conoscenza di sé.
[...]
Ebbene, anche in un libro di educazione familiare come questo, l'attenzione al nucleo forte del sapere psicoanalitico riemerge e si ripropone come via maestra per comunicare (se questo è possibile) con il bambino, con l'adolescente.
Nel libro non troviamo quindi un insieme di consigli pedagogici da fornire a genitori in difficoltà (anche se non mancano evidentemente i principi regolatori e i modelli di condotta) ma soprattutto l'indicazione di un atteggiamento interiore: la necessità di conseguire una consapevolezza di sé per arrivare alla conoscenza dell'altro. In breve, le fantasie, i sentimenti di un bambino, ci dice Bettelheim, possono facilmente trovare il muro delle nostre difese, ma se riusciamo a calarci nelle nostre emozioni mettendoci in certa misura in ascolto di noi stessi, se avvertiamo un contatto più profondo e comprensivo con le nostre esperienze passate, possiamo utilizzare tutto questo per ridurre le difese e creare uno spazio mentale più ampio che consenta all'altro di vivere e di crescere. Il rapporto con un bambino dovrebbe, in altri termini, poter accrescere la nostra capacità di insight personale e tradursi nella consapevolezza delle ambivalenze e dei conflitti che attraversano la condizione umana. Un bambino cresce perché si sente compreso, ma un bambino è compreso se il genitore sa mettersi in ascolto delle proprie emozioni: nel duplice ascolto di sé e dell'altro nascono l'empatia, la capacità di identificazione, le spinte ad utilizzare risorse profonde, le vere qualità che danno forza e spessore al rapporto pedagogico.
Nella sua parte centrale, infine, il libro di Bettelheim può essere letto come un piccolo trattato di psicoanalisi del gioco infantile. Bettelheim vi riassume tutta una tradizione di pensiero che ha fatto del gioco una delle vie per attingere i significati inconsci dei comportamenti del bambino. Ma il gioco non è solo una esperienza da interpretare, è uno dei luoghi alti della maturazione in cui le emozioni e la ragione si incontrano, in cui è possibile vedere emergere in trasparenza uno degli obiettivi del lavoro analitico: l'integrazione della vita emotiva e della vita intellettuale. Il gioco è dunque un luogo della mente, la stanza dei giochi (Spielraum), come è vista da Bettelheim, è uno spazio di libero movimento aperto al sogno e alla realtà, nel gioco il bambino può vivere emozioni ricche di significato e sperimentare un autentico esercizio di libertà intellettuale. Anche in queste parti del libro dedicate al gioco torna il tema, caro a Bettelheim, che maturare è accogliere alcune parti di se ed elaborarle in un tempo interiore, un tempo che varia da soggetto a soggetto, che coincide con un itinerario di scoperta, un movimento verso la verità. Il gioco è appunto questo, per questo senso forte, per questo suo spessore psicoanalitico e antropologico, serve a preparare gli apprendimenti futuri e la padronanza delle emozioni.
Un'opera di teoria dell'educazione dunque, questa di Bettelheim, un libro che si colloca nella sua linea di ricerca degli ultimi anni, una ricerca psicopedagogica da cui sono nate anche le opere sulla fiaba e sull'apprendimento della lettura.
[...]
In questo nuovo libro vi è, come si è detto, il tentativo di fornire una lettura dei rapporti tra genitori e figli, i rapporti di tutti i giorni, in situazioni di normalità, un tentativo Atto alla luce di una idea di educazione che ci è sembrata di grande rilievo, animata com'è da un intenso desiderio di intimità e di stabilità emozionale, dal desiderio di una vita ricca di affetti e di forza simbolica, quale può nascere in chi ha avuto a lungo esperienza della sofferenza mentale e, insieme, il sostegno della "saggezza" psicoanalitica.
www.ibs.it
(recensione pubblicata per l'edizione del 1987)
recensione di Di Carlo, A., L'Indice 1988, n. 6
[...]
Il libro è il bilancio di una lunga esperienza psicoanalitica ed è una riflessione sul valore e sul significato delle dinamiche affettive nella crescita umana. La maturazione emotivo-affettiva (questo uno dei temi centrali) è un difficile, complesso, cammino verso l'identità e l'autenticità del sé. Motore di tutto questo sono le identificazioni profonde grazie alle quali il bambino accoglie nel mondo interno condotte, modi di sentire e di pensare dei genitori, del mondo familiare, dell'ambiente sociale. Si matura ci dice Bettelheim, per la qualità di queste relazioni, per la forza della presenza dell'altro, per la stabilità del contatto personale, che si instaura tra adulto e bambino. Se pensiamo per un momento al problema dell'esercizio dell'autorità, del controllo di se e dell'autodisciplina, scopriamo che ciò che ha peso e significato nell'imparare a vivere le regole comuni, non sono gli ordini e ancor meno le minacce e le punizioni. Ciò che conta è un sistema di valori coerente, quell'insieme fatto di comunicazione affettiva e di fermezza interiore che crea le condizioni per introiettare stabilità e autocontrollo. All'obbedienza basata sulla paura e il conformismo, Bettelheim contrappone il primato della crescita attraverso identificazioni con chi sa e sa fare: questo è per liti il nucleo generatore della forza dell'io, quel nucleo che consente di affrontare poi le vicissitudini dolorose e i conflitti connessi alla condizione umana. Dobbiamo aggiungere che per Bettelheim i processi di identificazione hanno questa qualità protettiva se la natura del rapporto genitori-figli è sempre meno quello che sembra essere divenuto nelle società industriali e postindustriali del nostro tempo, dominate dalla separatezza emotiva, dalla solitudine di giovani ed adulti, dal conformismo di massa. Di fronte a questa condizione di vita si avverte con chiarezza, in Bettelheim, la sottile nostalgia per una società in cui i giovani imparavano a vivere e a lavorare grazie a rapporti personali e ravvicinati con gli adulti e a sistemi sociali ricchi di appartenenza.
Se il rapporto personale e la ricchezza delle identificazioni, la vicinanza e la continuità delle generazioni, sono i luoghi della maturazione della mente, è soprattutto la conoscenza di se che fa da catalizzatore di ogni relazione maturativa e di ogni vera crescita personale. Il tema della maturazione affettiva intesa come accrescimento della consapevolezza di se, tema così strettamente legato al pensiero psicoanalitico, può essere considerato un vero leit-motiv del libro. Per Bettelheim la sostanza del procedimento analitico è nella conoscenza di sé.
[...]
Ebbene, anche in un libro di educazione familiare come questo, l'attenzione al nucleo forte del sapere psicoanalitico riemerge e si ripropone come via maestra per comunicare (se questo è possibile) con il bambino, con l'adolescente.
Nel libro non troviamo quindi un insieme di consigli pedagogici da fornire a genitori in difficoltà (anche se non mancano evidentemente i principi regolatori e i modelli di condotta) ma soprattutto l'indicazione di un atteggiamento interiore: la necessità di conseguire una consapevolezza di sé per arrivare alla conoscenza dell'altro. In breve, le fantasie, i sentimenti di un bambino, ci dice Bettelheim, possono facilmente trovare il muro delle nostre difese, ma se riusciamo a calarci nelle nostre emozioni mettendoci in certa misura in ascolto di noi stessi, se avvertiamo un contatto più profondo e comprensivo con le nostre esperienze passate, possiamo utilizzare tutto questo per ridurre le difese e creare uno spazio mentale più ampio che consenta all'altro di vivere e di crescere. Il rapporto con un bambino dovrebbe, in altri termini, poter accrescere la nostra capacità di insight personale e tradursi nella consapevolezza delle ambivalenze e dei conflitti che attraversano la condizione umana. Un bambino cresce perché si sente compreso, ma un bambino è compreso se il genitore sa mettersi in ascolto delle proprie emozioni: nel duplice ascolto di sé e dell'altro nascono l'empatia, la capacità di identificazione, le spinte ad utilizzare risorse profonde, le vere qualità che danno forza e spessore al rapporto pedagogico.
Nella sua parte centrale, infine, il libro di Bettelheim può essere letto come un piccolo trattato di psicoanalisi del gioco infantile. Bettelheim vi riassume tutta una tradizione di pensiero che ha fatto del gioco una delle vie per attingere i significati inconsci dei comportamenti del bambino. Ma il gioco non è solo una esperienza da interpretare, è uno dei luoghi alti della maturazione in cui le emozioni e la ragione si incontrano, in cui è possibile vedere emergere in trasparenza uno degli obiettivi del lavoro analitico: l'integrazione della vita emotiva e della vita intellettuale. Il gioco è dunque un luogo della mente, la stanza dei giochi (Spielraum), come è vista da Bettelheim, è uno spazio di libero movimento aperto al sogno e alla realtà, nel gioco il bambino può vivere emozioni ricche di significato e sperimentare un autentico esercizio di libertà intellettuale. Anche in queste parti del libro dedicate al gioco torna il tema, caro a Bettelheim, che maturare è accogliere alcune parti di se ed elaborarle in un tempo interiore, un tempo che varia da soggetto a soggetto, che coincide con un itinerario di scoperta, un movimento verso la verità. Il gioco è appunto questo, per questo senso forte, per questo suo spessore psicoanalitico e antropologico, serve a preparare gli apprendimenti futuri e la padronanza delle emozioni.
Un'opera di teoria dell'educazione dunque, questa di Bettelheim, un libro che si colloca nella sua linea di ricerca degli ultimi anni, una ricerca psicopedagogica da cui sono nate anche le opere sulla fiaba e sull'apprendimento della lettura.
[...]
In questo nuovo libro vi è, come si è detto, il tentativo di fornire una lettura dei rapporti tra genitori e figli, i rapporti di tutti i giorni, in situazioni di normalità, un tentativo Atto alla luce di una idea di educazione che ci è sembrata di grande rilievo, animata com'è da un intenso desiderio di intimità e di stabilità emozionale, dal desiderio di una vita ricca di affetti e di forza simbolica, quale può nascere in chi ha avuto a lungo esperienza della sofferenza mentale e, insieme, il sostegno della "saggezza" psicoanalitica.
Azzurra- [moderatore]
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Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
raga devo licenziarmi x leggereee
Solonoi- Numero di messaggi : 10772
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Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Ma no!
Grafomane come sei cosa vuoi che sia trovare due minuti in più per leggere?
E senza correre il rischio di venire licenziata.
Grafomane come sei cosa vuoi che sia trovare due minuti in più per leggere?
E senza correre il rischio di venire licenziata.
Ultima modifica di Azzurra il Gio Ott 08, 2009 3:43 pm - modificato 1 volta.
Azzurra- [moderatore]
- Numero di messaggi : 15882
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Data d'iscrizione : 06.02.09
Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
gara gaia, intanto mi9 hai telefonato ben due volte e sono troppo dispiaciuta che tu non sia riuscita a beccarmi in casa...spero che la prox volta riusciremo a scambiare due chiachere...mi farebbe troppo piacere"!
Io penso che la competizione sia una parte importante e d abbia un effetto stimolante in soggetti forti che non rifuggono affatto il confronto...
mi sembra che sia bello e che comunque non alteri il vs rapporto l'essere come dire affini in abbigliamento ed altro, quanto l'essere simili...
adesso tua figlia vuole dimostrare e lo fa incosciamente, che lei può fare di meglio...e non è nell'apparire, l'essere bellla, nel caso specifico ma in tutto...questo diventa un semplice campo di battaglia, una variabile come un'altra...
sono sicura che l'adolescenza sarà davvero una bella gatta da pelare, per me di certo, ma che sia comunque ujna fase d'obbligo...e devi vivere la ribellione di t6ua figlia, il suo voleresela cavare da sola, come punto di forza...
sbaglierà...perchè tutti sbagliamo, ma spero ed anzi sono convinta che saprà cavarsela benissimo...
come va a scuola??? a te nel lavoro ed a lei dall'aaltra parte della barricata???
un abbraccio speciale
Io penso che la competizione sia una parte importante e d abbia un effetto stimolante in soggetti forti che non rifuggono affatto il confronto...
mi sembra che sia bello e che comunque non alteri il vs rapporto l'essere come dire affini in abbigliamento ed altro, quanto l'essere simili...
adesso tua figlia vuole dimostrare e lo fa incosciamente, che lei può fare di meglio...e non è nell'apparire, l'essere bellla, nel caso specifico ma in tutto...questo diventa un semplice campo di battaglia, una variabile come un'altra...
sono sicura che l'adolescenza sarà davvero una bella gatta da pelare, per me di certo, ma che sia comunque ujna fase d'obbligo...e devi vivere la ribellione di t6ua figlia, il suo voleresela cavare da sola, come punto di forza...
sbaglierà...perchè tutti sbagliamo, ma spero ed anzi sono convinta che saprà cavarsela benissimo...
come va a scuola??? a te nel lavoro ed a lei dall'aaltra parte della barricata???
un abbraccio speciale
Simy- [moderatore]
- Numero di messaggi : 6527
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Re: Trasmissione TV RAI UNO a settembre - cercasi famiglie monogenitoriali con figlio/a maggiorenne
Ciao Gaia
Sono da poco iscritta qui però ho letto con interesse i vostri post.
Con gli anni ho imparato una cosa (anche prima che sono diventata Mamma)... è tanto importante di amare se stessa. Per tante situazioni.
Secondo me le cose sono più facile quando c'è la autostima.
Tu ti piaci???
Se nella tua zona non ci sono i maschi che sono interessanti per te... che ti importa. Non guardare le altre donne che hanno trovato l'anima gemella. Prima tu fai qualcosa per te personale e sei felice e autostimata... poi sono sicura che trovi anche tu qualcuno. Magari non dove abiti... importante sapere che c'è qualcuno in questo mondo che ti ama, ti capisce e sopra tutto che ti piace come sei fatta.
Riguarda il scambiamento degli abiti con tua figlia... ma che bello e divertente. Avere una mamma che potrebbe essere una sorella o amica.
Importante che c'è il rispetto per l'altra no?
Non ascoltare cosa dicono gli altri... ascolta tuo stomaco. Anche luì ha un cervello. Lo sapevi?
Intanto ti auguro a te e tua figlia un buon continuo...
Un saluto dalla Emilia Romagna, Jule
Sono da poco iscritta qui però ho letto con interesse i vostri post.
Con gli anni ho imparato una cosa (anche prima che sono diventata Mamma)... è tanto importante di amare se stessa. Per tante situazioni.
Secondo me le cose sono più facile quando c'è la autostima.
Tu ti piaci???
Se nella tua zona non ci sono i maschi che sono interessanti per te... che ti importa. Non guardare le altre donne che hanno trovato l'anima gemella. Prima tu fai qualcosa per te personale e sei felice e autostimata... poi sono sicura che trovi anche tu qualcuno. Magari non dove abiti... importante sapere che c'è qualcuno in questo mondo che ti ama, ti capisce e sopra tutto che ti piace come sei fatta.
Riguarda il scambiamento degli abiti con tua figlia... ma che bello e divertente. Avere una mamma che potrebbe essere una sorella o amica.
Importante che c'è il rispetto per l'altra no?
Non ascoltare cosa dicono gli altri... ascolta tuo stomaco. Anche luì ha un cervello. Lo sapevi?
Intanto ti auguro a te e tua figlia un buon continuo...
Un saluto dalla Emilia Romagna, Jule
Jule- Numero di messaggi : 42
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