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C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
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lorenza
lamaya
Maria Teresa
7 partecipanti
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C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
Ieri sera ho partecipato ad uno degli incontri prganizzati dal MIP , eventi psicologici gratuiti.
L'argomento era quello citato nel titolo e se avete voglia di leggere vi racconto un po' di cosa si è trattato.
La fiaba o favola rappresentano per il genitore il canale per comunicare con il bambino. Attraverso un linguaggio smbolico e semplice (accompagnato spesso da immagini), si impara piano piano a stabilire un contatto con la parte interiore legata all'emotività dei nostri figli.
Le funzioni della fiaba per i nostri bambini sono le seguenti:
- conoscere se stesso
- conoscere il mondo
- sviluppare la sua fantasia
- soddisfare il bisogno di sicurezza
- soddisfare il bisogno di soddisfare il bisogno di trovare la soluzione ai problemi.
La fiaba ci pone di fronte alla consapevolezza degli stati emotivi del nostro bambino, e appunto siccome la capacità di esprimere emozioni e stati di animo non è semplice per loro e neanche per noi comprenderli, la stessa ci propone un canale di comunicazione efficacie, facilitando anche lo sviluppo dell'intelligenza emotiva dei bimbi.
C'è differenza tra fiaba e favola.
La fiaba ci riporta agli scritti dei fratelli Grimm e ad Andersen.
Questa descrive un percorso di vita del protagonista, che è una metafora del percorso evolutivo. Di solito il personaggio principale è quello in cui il bambino si identifica.
LA caratteristica delle fiabe è che i personaggi sono totalmente buoni o totalmente cattivi. Questo perchè il bambino non è in grado di percepire le sfumature emotive.
La fiaba semplifica i concetti. Ad esempio la matrigna cattiva rappresenta la mamma. Siccome il bambino attribuisce alla propria madre connotazioni positive, di protezione, accudimento etc., La matrigna in qualche modo aiuta a capire che in ogni persona possono coesistere concetti contrapposti come il bene e il male.
Inoltre spesso questa figura come altre negative garantiscono al bambino di scaricare su di esse la frustrazione, o la rabbia che talvolta possono provare (capita quando siamo obbligate a dare delle regole o generiamo frustrazioni dovute a qualche divieto).
La fiaba rappresenta il ponte tra noi e loro, spiega concetti complessi e temi impegantivi affrontati in modo accessibile.
La fiaba è la dimensione che sta a metà tra realtà e fantasia (il mondo magico e fantastico per il bambino è reale), e la figura del cattivo spesso insegna al bambino stesso come gestire e affrontare le paure, attraverso un percorso che vive tramite la fiaba.
Nel corso degli anni e con l'avanzare degli studi pedagogici e delle varie correnti di pensiero in merito all'infanzia, prende piede la favola. Questa è una versione edulcorata della fiaba.
Gli aspetti negativi dei personaggi vengono addolciti e smussati.
I personaggi non sono mai completamente cattivi o buoni, ma vengono evidenziate le sfumature emotive, e gli aspetti contrapposti convivono.
La favola ha un tema di fondo, una morale, un insegnamento pedagogico palese (vedi ad esempio il romanzo pedagogico per eccellenza che è "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino" di Collodi). Per certi versi si perde la valenza della metafora del percorso evolutivo.
Di solito affronta un tema specifico, che possono essere la rabbia, problemi di socializzazione. Diciamo che usa un aspetto più razionale e adulto per comunicare qualcosa. Per questo si rende più adatta a bambini già scolarizzati, che hanno maggiore capacità di verbalizzazione le proprie emozioni.
Quindi per tornare alla fiaba è fondamentale iniziare a raccontare sin da piccoli (anche quando sembra che capiscano poco o niente), perchè è un percorso che si evolve.
Spesso le fiabe aiutano i bambini ad affrontare le proprie paure (paura di perdersi, paura dell'abbandono).
E' importante interagire con la fiaba stessa, renderla propria, giocare con la fiaba stessa. Chiedere al bambino quale sia il personaggio in cui si identifica (chi sei tu? chi ti piace di più???).
A volte capiterà che si identifichi col cattivo (il lupo), questo ci aiuta a capire: perchè si identifica con lui' ? Può darsi che lo faccia per superare i suoi timori, perchè essere lui vuol dire non averne paura. Oppure perchè impaurito, se lui possiede le stesse caratteristiche potrà affronare il mondo senza timore.
E ancora chiedere chi siamo noi, quale personaggio ci rappresenta. Questo ci serve tanto!
Ho sperimentato con Ale, stamane mi diceva di essere il lupo dei tre porcellini e io il porcellino, anzi la porcellina più saggia, e il papà quello della casa di legno. Direi che c'è poco da interpretare, è chiaro per lui chi sia la figura di riferimento, chi abbia il compito di proteggerlo dalle sue stesse paure. Il papà c'è, è bravo costruisce la sua casetta di legno, ma non come la mamma che per la sua casa usa i mattoni.
Inoltre abbiamo poi letto una favola per adulti, da un libro che is intitola "Il bambino nascosto" di Alba Marcoli. E' una psicologa ed esiste una discreta bibliografia al proposito.
Spero di aver fatto cosa gradita a raccontarvi un po' di questa esperienza che mi ha molto interessato. (p.s. alla maturità la mia tesina trattava l'argomento, ma devo dire che verteva soprattutto sull'interpretazione psicoanalitica della fiaba infatti la bibliografia principale era "Il mondo incantato" di B. Bettelheim....all'epoca avevo il trip Freudiano!!!! )
L'argomento era quello citato nel titolo e se avete voglia di leggere vi racconto un po' di cosa si è trattato.
La fiaba o favola rappresentano per il genitore il canale per comunicare con il bambino. Attraverso un linguaggio smbolico e semplice (accompagnato spesso da immagini), si impara piano piano a stabilire un contatto con la parte interiore legata all'emotività dei nostri figli.
Le funzioni della fiaba per i nostri bambini sono le seguenti:
- conoscere se stesso
- conoscere il mondo
- sviluppare la sua fantasia
- soddisfare il bisogno di sicurezza
- soddisfare il bisogno di soddisfare il bisogno di trovare la soluzione ai problemi.
La fiaba ci pone di fronte alla consapevolezza degli stati emotivi del nostro bambino, e appunto siccome la capacità di esprimere emozioni e stati di animo non è semplice per loro e neanche per noi comprenderli, la stessa ci propone un canale di comunicazione efficacie, facilitando anche lo sviluppo dell'intelligenza emotiva dei bimbi.
C'è differenza tra fiaba e favola.
La fiaba ci riporta agli scritti dei fratelli Grimm e ad Andersen.
Questa descrive un percorso di vita del protagonista, che è una metafora del percorso evolutivo. Di solito il personaggio principale è quello in cui il bambino si identifica.
LA caratteristica delle fiabe è che i personaggi sono totalmente buoni o totalmente cattivi. Questo perchè il bambino non è in grado di percepire le sfumature emotive.
La fiaba semplifica i concetti. Ad esempio la matrigna cattiva rappresenta la mamma. Siccome il bambino attribuisce alla propria madre connotazioni positive, di protezione, accudimento etc., La matrigna in qualche modo aiuta a capire che in ogni persona possono coesistere concetti contrapposti come il bene e il male.
Inoltre spesso questa figura come altre negative garantiscono al bambino di scaricare su di esse la frustrazione, o la rabbia che talvolta possono provare (capita quando siamo obbligate a dare delle regole o generiamo frustrazioni dovute a qualche divieto).
La fiaba rappresenta il ponte tra noi e loro, spiega concetti complessi e temi impegantivi affrontati in modo accessibile.
La fiaba è la dimensione che sta a metà tra realtà e fantasia (il mondo magico e fantastico per il bambino è reale), e la figura del cattivo spesso insegna al bambino stesso come gestire e affrontare le paure, attraverso un percorso che vive tramite la fiaba.
Nel corso degli anni e con l'avanzare degli studi pedagogici e delle varie correnti di pensiero in merito all'infanzia, prende piede la favola. Questa è una versione edulcorata della fiaba.
Gli aspetti negativi dei personaggi vengono addolciti e smussati.
I personaggi non sono mai completamente cattivi o buoni, ma vengono evidenziate le sfumature emotive, e gli aspetti contrapposti convivono.
La favola ha un tema di fondo, una morale, un insegnamento pedagogico palese (vedi ad esempio il romanzo pedagogico per eccellenza che è "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino" di Collodi). Per certi versi si perde la valenza della metafora del percorso evolutivo.
Di solito affronta un tema specifico, che possono essere la rabbia, problemi di socializzazione. Diciamo che usa un aspetto più razionale e adulto per comunicare qualcosa. Per questo si rende più adatta a bambini già scolarizzati, che hanno maggiore capacità di verbalizzazione le proprie emozioni.
Quindi per tornare alla fiaba è fondamentale iniziare a raccontare sin da piccoli (anche quando sembra che capiscano poco o niente), perchè è un percorso che si evolve.
Spesso le fiabe aiutano i bambini ad affrontare le proprie paure (paura di perdersi, paura dell'abbandono).
E' importante interagire con la fiaba stessa, renderla propria, giocare con la fiaba stessa. Chiedere al bambino quale sia il personaggio in cui si identifica (chi sei tu? chi ti piace di più???).
A volte capiterà che si identifichi col cattivo (il lupo), questo ci aiuta a capire: perchè si identifica con lui' ? Può darsi che lo faccia per superare i suoi timori, perchè essere lui vuol dire non averne paura. Oppure perchè impaurito, se lui possiede le stesse caratteristiche potrà affronare il mondo senza timore.
E ancora chiedere chi siamo noi, quale personaggio ci rappresenta. Questo ci serve tanto!
Ho sperimentato con Ale, stamane mi diceva di essere il lupo dei tre porcellini e io il porcellino, anzi la porcellina più saggia, e il papà quello della casa di legno. Direi che c'è poco da interpretare, è chiaro per lui chi sia la figura di riferimento, chi abbia il compito di proteggerlo dalle sue stesse paure. Il papà c'è, è bravo costruisce la sua casetta di legno, ma non come la mamma che per la sua casa usa i mattoni.
Inoltre abbiamo poi letto una favola per adulti, da un libro che is intitola "Il bambino nascosto" di Alba Marcoli. E' una psicologa ed esiste una discreta bibliografia al proposito.
Spero di aver fatto cosa gradita a raccontarvi un po' di questa esperienza che mi ha molto interessato. (p.s. alla maturità la mia tesina trattava l'argomento, ma devo dire che verteva soprattutto sull'interpretazione psicoanalitica della fiaba infatti la bibliografia principale era "Il mondo incantato" di B. Bettelheim....all'epoca avevo il trip Freudiano!!!! )
Maria Teresa- Numero di messaggi : 9955
Età : 51
Località : Genova
Data d'iscrizione : 04.08.09
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
Interessante assai! Stasera mi leggo tutto con calma
lamaya- [moderatore]
- Numero di messaggi : 2297
Località :
Data d'iscrizione : 22.06.11
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
le fiabe che preferiamo dicono molto su di noi (anche adulti)....quale fiaba ricordiamo maggiormente nel periodo della ns infanzia? C'è un personaggio preferito? Vi segnalo un libro interessante: Le fiabe che curano di verena kast edizioni red.
lorenza- Numero di messaggi : 425
Località : Genova
Data d'iscrizione : 09.09.11
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
Le mie preferite sono quelle che mi raccontava mia nonna! Però sono in dialetto.....non è facile raccontarle ad Ale, perchè in Italiano perdono proprio l'essenza! devo fargli un corso di calabrese!!!!!
Maria Teresa- Numero di messaggi : 9955
Età : 51
Località : Genova
Data d'iscrizione : 04.08.09
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
bella la calabria! A me è sempre piaciuta la bella e la bestia......però ci rimanevo male quando la bestia si tramutava in un uomo normale...lo preferivo bestia.....in effetti è così anche nella vita....la normalità la rifuggo come la peste nelle relazioni!
lorenza- Numero di messaggi : 425
Località : Genova
Data d'iscrizione : 09.09.11
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
cappuccetto rosso (io ero capp.). in seconda elementare mi ci vestii anche per carnevale, e quell'anno si fece tutto un corso sulla fiaba/favola, ho ancora il quaderno con i disegni e i dettati...
non so quanto ci sia di freudiano...! certo l'uomo 'lupo' mi ha sempre un po' intrigato!
poi mi piace molto prezzemolina
e pinocchio immortale, adoravo da piccola il librone del nonno con dei bei disegni
e varie favole un po' strappalacrime intorno ai 7-8 anni che ora ricordo solo vagamente, tipo una ragazza cieca che vendeva carbonelle e poi andava in sposa al re...mi ricordo solo il ritornello finale
stretta la foglia larga la via
dite la vostra ché ho detto la mia!
non so quanto ci sia di freudiano...! certo l'uomo 'lupo' mi ha sempre un po' intrigato!
poi mi piace molto prezzemolina
e pinocchio immortale, adoravo da piccola il librone del nonno con dei bei disegni
e varie favole un po' strappalacrime intorno ai 7-8 anni che ora ricordo solo vagamente, tipo una ragazza cieca che vendeva carbonelle e poi andava in sposa al re...mi ricordo solo il ritornello finale
stretta la foglia larga la via
dite la vostra ché ho detto la mia!
Didone- Numero di messaggi : 352
Età : 45
Località : Pisa
Data d'iscrizione : 25.03.12
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
In realtà secondo il libro cappuccetto rosso è una fiaba poco evolutiva che denota un eccessivo attaccamento materno e difficoltà di emancipazione come donna; la madre che dice alla bimba di non fidarsi del lupo-uomo; la paura di essere mangiata scongiurata dalla morte del lupo e poi il ritorno della bimba dalla madre....poi ognuno magari ha una interpretazione diversa....
lorenza- Numero di messaggi : 425
Località : Genova
Data d'iscrizione : 09.09.11
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
A proposito di fiabe e psicologia, io ho un libro: "Il vaso spezzato". Lo ha letto anche Marzia, qui vi riporto il link del topic in cui ne parlava:
https://mammasingle.4umer.com/t3321-libro-di-favole?highlight=favole#131431
Solo una precisazione. Sono fiabe e non favole
Nella parte finale spiega anche come creare fiabe per i propri figli.
https://mammasingle.4umer.com/t3321-libro-di-favole?highlight=favole#131431
Solo una precisazione. Sono fiabe e non favole
Nella parte finale spiega anche come creare fiabe per i propri figli.
lamaya- [moderatore]
- Numero di messaggi : 2297
Località :
Data d'iscrizione : 22.06.11
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
le mie preferite da piccina erano due: peter pan (che ancora mi fa fare dei grandi lacrimoni) e il canto di Natale...
polletta- Numero di messaggi : 4451
Età : 37
Località : roma
Data d'iscrizione : 26.04.11
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
lorenza ha scritto:In realtà secondo il libro cappuccetto rosso è una fiaba poco evolutiva che denota un eccessivo attaccamento materno e difficoltà di emancipazione come donna; la madre che dice alla bimba di non fidarsi del lupo-uomo; la paura di essere mangiata scongiurata dalla morte del lupo e poi il ritorno della bimba dalla madre....poi ognuno magari ha una interpretazione diversa....
Il fatto è che diamo una connotazione differente alla simbologia delle fiabe a seconda dell'età!
A un bambino parrebbe più che naturale che la mamma imponga la regola di stare distante dal male (il lupo non rappresenta solo la sessualità, ma anche tutte le tendenze egoistiche e asociali presenti in noi) e ancor di più che si ricongiunga a lei alla fine dell'avventura, come figura di riferimento e consolatoria (essere mangiati da un lupo non è bello )
Maria Teresa- Numero di messaggi : 9955
Età : 51
Località : Genova
Data d'iscrizione : 04.08.09
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
la margheritina.la sirenetta(che pianti) e peter pan...cavvoli mi avete fatto venire in mente tanti ricordi...urca,che bello era quando mia mammma leggeva le fiabbe,caspita spero di poter trasmettere a mio figlio la stessa emozione che mi trasmetteva mia maddre con quelle fiabbe.
inesbejo- Numero di messaggi : 107
Età : 43
Località : estero
Data d'iscrizione : 25.03.12
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
lorenza ha scritto:In realtà secondo il libro cappuccetto rosso è una fiaba poco evolutiva che denota un eccessivo attaccamento materno e difficoltà di emancipazione come donna; la madre che dice alla bimba di non fidarsi del lupo-uomo; la paura di essere mangiata scongiurata dalla morte del lupo e poi il ritorno della bimba dalla madre....poi ognuno magari ha una interpretazione diversa....
Siamo noi adulti, con le nostre strutture mentali formate dall'esperienza, a dare significati di questo tipo alle fiabe.
Nella fase animistica infantile, i bambini hanno bisogno di vedersi come i protagonisti di questi racconti. I lupi, così come streghe e matrigne cattive, rappresentano le loro paure, il mostro che è nascosto nel loro inconscio.
Le fiabe non consigliano niente e non c'è una morale. I pensieri interiori vengono esteriorizzati e diventano comprensibili perché rappresentato dai personaggi della storia.
Le fiabe insegnano che la vita può essere affrontata con fiducia, che si possono superare le difficoltà oppure essere sconfitti. Esse offrono esempi di soluzioni, permanenti o temporanee.
lamaya- [moderatore]
- Numero di messaggi : 2297
Località :
Data d'iscrizione : 22.06.11
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
Interessantissimi questo topic ed il corso!
E ancora mi domando: ma com'è che qui in zona non ci sia mai nulla di altrettanto interessante e stimolante?
E ancora mi domando: ma com'è che qui in zona non ci sia mai nulla di altrettanto interessante e stimolante?
Azzurra- [moderatore]
- Numero di messaggi : 15882
Località : Tra terra e mare
Data d'iscrizione : 06.02.09
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
Il mio segnalato è un libro destinato agli adulti...e quindi l'interpretazione è per gli adulti ancora legati alla fiaba di cappuccetto rosso..anche se mi sembra nverosimile un adulto ancora legato alla fiaba di cappuccio??!!
lorenza- Numero di messaggi : 425
Località : Genova
Data d'iscrizione : 09.09.11
Re: C’ERA UNA VOLTA.. COME IMPARARE AD UTILIZZARE LA FIABA PER ARRICCHIRE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI
"Io credo questo: le fiabe sono vere, sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna". (Italo Calvino).
Didone- Numero di messaggi : 352
Età : 45
Località : Pisa
Data d'iscrizione : 25.03.12
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